5 febbraio 2005

AUTOGESTIONE Sì

Spero che questo mio titolo non venga preso come una pubblicità all’autogestione ma piuttosto come una spiegazione di questo mio punto di vista.

Io penso che l’autogestione sia l’unico momento scolastico che noi studenti possiamo fare nostro, che possiamo organizzare, in cui possiamo trattare gli argomenti che vogliamo indipendentemente dal greco, dal latino o dalla matematica, in cui dare prova di “essere grandi” e di saper fare qualcosa di bello e costruttivo anche da soli, senza il bisogno che dell’organizzazione si occupino “i grandi”, insegnanti, genitori, preside o chiunque altro.

È un’opportunità di dimostrare di essere responsabili, di uscire “dalla campana di vetro” e dimostrare che se ci danno del tempo riusciamo a farlo fruttare senza buttarlo via cazzeggiando e basta. 

Autogestione significa anche far vedere che possiamo “diventare cittadini” (obiettivo primario della scuola) anche se passiamo qualche ora (o giorno, a seconda delle ore che ci vengono date…) non sui libri, ma a parlare, discutere, osservare e capire questo mondo che ci gira intorno, così complicato e complesso, a volte difficile e un po’ cattivo, ma in cui possiamo, anzi dobbiamo imparare a vivere.

Mi accorgo che non ho ancora spiegato il perché di questo mio articolo. Spieghiamo. Oggi nella mia scuola (il Virgilio) si è conclusa un’autogestione durata 4 giorni. Dall’esterno ci si potrebbe domandare dopo 4 giorni di autogestione cosa vogliamo ancora. In realtà nei primi tre giorni abbiamo avuto a disposizione solo le ultime due ore, mentre oggi le prime tre ore, in cui gli insegnanti erano impegnati in una assemblea sindacale. Inoltre per fare questa autogestione abbiamo dovuto utilizzare le nostre ore di assemblee di istituto di gennaio e febbraio.

Per questo, oggi abbiamo deciso di protestare e di chiedere dopo le vacanze di carnevale un’altra autogestione ma fatta bene, non con due ore concesse solo come contentino per farci stare buoni. Io non ho mai partecipato ad un collettivo, anche se prossimamente lo farò, ma comunque so che i ragazzi che si erano trovati avevano preparato tanti argomenti e tante assemblee per questa autogestione, ci avevano messo impegno e tempo. La loro autogestione si snodava su 5-6 giorni con assemblee e collettivi e con la possibilità di svolgere in parallelo lezioni e corsi di recupero per non obbligare nessuno a partecipare a niente.  Ma il tempo concesso, 8 ore scarse, non ha permesso di fare tutto quello che era stato deciso.

Per questo vogliamo e chiediamo a gran voce un’altra autogestione.

Piccolo particolare che la preside ricorda, purtroppo giustamente, i 1500 permessi di uscita anticipata alle 11 firmati dalla presidenza nei primi 3 giorni di autogestione. Perché qui ci si fa un mazzo così per organizzare, chiedere, fare assemblee e autogestioni ma poi la maggior parte della scuola fa l’equivalenza autogestione=me-ne-sto-a-casa-o-vado-a-fare-shopping. Allora non ha senso fare tutto questo, quando la maggior parte di noi (in fondo siamo tutti insieme un gruppo e passiamo tutti i giorni 5 ore nello stesso edificio) se ne frega e dà ragione a quelli che fanno l’equivalenza autogestione=studenti-che-vogliono-solo-perdere-tempo.

Se prima non siamo uniti fra di noi, compatti, per chiedere ciò che riteniamo giusto, che sentiamo nostro e in cui crediamo, ciò in cui abbiamo, come dicevo prima, la possibilità di dimostrare quello che sappiamo e vogliamo fare e che sappiamo auto-gestire con intelligenza lo spazio e il tempo che ci vengono dati, come possiamo andare dalla preside a chiedere ancora ore?

Per questo dobbiamo andare tutti assieme a chiedere ciò che vogliamo e a dimostrare che per noi autogestione non è uguale a perdita di tempo.

Quindi dobbiamo unirci, partecipare ai collettivi e proporre qualcosa che in autogestione potrebbe interessarci.

Pensateci tutti, pensateci.

 P.S. vorrei chiarire che autogestione non è neanche uguale ad occupazione e men che meno a “fase che precede l’occupazione”. Sono due cose diverse e dobbiamo far capire che siamo maturi e se ci danno la possibilità di autogestire delle ore non finiamo per forza ad occupare.

Simone Storti

simone@alocin.it