25 maggio 2005

L’ultima trovata dei pirati informatici

ANCHE I FILE FINISCONO IN OSTAGGIO

Documenti e dati importanti «sequestrati» da hacker

che chiedono un riscatto per restituirli ai legittimi proprietari

WASHINGTON (STATI UNITI )– Accendere il proprio Pc per scoprire che file importanti sono stati “sequestrati” da qualcuno che pretende un riscatto per metterli di nuovo a disposizione. Può accadere anche questo nella società informatizzata di inizio millennio. Dove alcuni pirati informatici, secondo BusinessWeek , avrebbero trovato il modo di bloccare l’accesso ai file archiviati nei computer di una società californiana. Chiedendo in seguito 200 dollari via e-mail per la chiave di accesso che consente di leggere nuovamente i documenti.

«E’ come se qualcuno entrasse in casa nostra, mettesse alcuni oggetti preziosi in una cassaforte e poi pretendesse del denaro in cambio della combinazione», ha detto Oliver Frierdichs della Symantec, società specializzata in sicurezza informatica. Secondo gli specialisti, si tratterebbe di un caso ancora isolato. Tuttavia, le aziende che si occupano della protezione dagli attacchi informatici sono già all’opera per adattare i propri sistemi difensivi alla nuova tipologia di attacco. Non solo virus spyware, truffe via mail e phishing, la criminalità informatica scopre dunque le lucrose potenzialità del sequestro elettronico e del conseguente riscatto. L’anello debole del nuovo schema criminale potrebbe essere proprio l’ultimo atto, quello del pagamento. Secondo gli esperti, le transazioni bancarie, a differenza delle e-mail, sono infatti molto facili da rintracciare e potrebbero facilmente ricondurre al colpevole.

Raffaele Mastrolonardo

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