30 maggio 2005

Storie americane: realizzare i propri sogni con un occhio al sociale

MILIONARI MADE IN MICROSOFT

Almeno 10 mila ex dipendenti hanno fatto fortuna con le stock option del gigante del software

Ingredienti per realizzare il sogno americano: talento, tempismo, iniziativa e un datore di lavoro come Bill Gates. Sono numerosi gli ex dipendenti Microsoft che dopo aver fatto fortuna con le stock option del colosso di Redmond hanno deciso di dedicarsi a una propria «venture», mettendo in piedi le attività più diverse. Quando la quotazione della compagnia è schizzata alle stelle, le azioni distribuite si sono finalmente trasformate in denaro sonante, creando così un’occasione unica per chi ha avuto il coraggio di osare di più, ovvero di investire quel denaro per concretizzare un’idea, un progetto.

Così è stato a esempio per Stephanie DeVaan che, dopo aver lavorato per cinque anni nell’ufficio marketing di Microsoft, all’età di 34 anni ha deciso di vendere le sue quote e utilizzare il patrimonio per dedicarsi al volontariato. Fino a quando, nel 2002, ha fondato il comitato Washington Women for Choice, a sostegno dei difensori delle leggi a favore dell’aborto. Come lei, molti altri hanno scelto di utilizzare la propria fortuna per avviare attività non profit, socialmente utili, ma non manca nemmeno chi ha preferito investire in progetti più «leggeri». È il caso di Chris Peters, che ha abbandonato il suo posto di programmatore per dedicarsi allo sport, anche se di lui non si può dire che sia mai stato un vero sportivo. «Non sono mai stato un tipo atletico, ma da ragazzino adoravo andare a giocare a bowling con mio padre», ha spiegato Peters, che ha quindi pensato bene di comprare l’Associazione dei giocatori di bowling professionisti.

C'è poi chi, come John Sage, ha creato un business dal nulla, inventandosi una catena di caffè stile Starbucks, ma in scala ridotta. La particolarità dell'iniziativa di Sage, battezzata Pura Vida Coffee, è che si serve solo di caffè biologico, e una parte del prezzo di ogni tazza venduta finisce nelle tasche dei contadini disagiati. L'idea ha avuto molto riscontro tra gli studenti e questo ha fatto sì che l'ex programmatore si sia aggiudicato la distribuzione del caffè nei college americani. Addestrato da Microsoft a «pensare in grande», Sage spera che altri seguano il suo esempio e si dedichino al cosiddetto «business socialmente responsabile». Si stima che siano circa 10 mila i milionari «creati» dalla fortuna di Microsoft dal 2000, molti dei quali amano paragonare la propria esperienza a una vincita alla lotteria.

Alessandra Carboni
 

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