9 giugno 2005

Cresce la voglia da parte delle società di controllare i propri dipendenti

EMAIL MONITORATE NELLE GRANDI AZIENDE

Uno studio rivela l'inquietante atteggiamento da parte del board aziendale

nei confronti della posta elettronica del personale

MILANO - Il 63% delle aziende con più di mille impiegati si intromettono nella corrispondenza elettronica dei propri dipendenti. Lo fanno per motivi di sicurezza informatica, per tutelare la proprietà intellettuale e i segreti aziendali, per il buon andamento degli affari, e altro ancora. Lo fanno o intendono farlo per molti motivi, ma il dato più allarmante è che «monitorare» la posta elettronica inizia a essere culturalmente percepito come cosa buona e giusta. Lo dice la recente indagine promossa dalla società Proofpoint: il 36,1% delle aziende scruta le email dei dipendenti, mentre un altro 26,5% intende farlo a breve, impiegando personale appositamente «addestrato» al ruolo di guardia giurata delle caselle postali.

Ancora più grave la situazione nelle strutture con più di 20 mila dipendenti: nel 40% di questi casi esistono già professionalità abilitate a sorvegliare sul traffico postale online e nel 32% dei casi è stata riscontrata l'intenzione di sorvegliare al più presto. L'occhio dell'azienda è sempre vigile e la stessa attitudine indiscreta emerge dallo studio anche per quello che riguarda l'abitudine di controllare i comportamenti dei dipendenti attraverso l'utilizzo di videocamere, onde evitare furti, sabotaggi o violenza. Sempre secondo Proofpoint negli ultimi 12 mesi un'azienda su tre ha avviato indagini su email sospettate di trattare informazioni strettamente confidenziali e una su quattro ha licenziato un impiegato per aver violato a questo proposito la linea di condotta aziendale.

Emanuela Di Pasqua

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