5 luglio 2005

Alla sbarra il programmatore-teenager Sven Jaschan

EPIDEMIA DI SASSER: PARTE IL PROCESSO ALL'AUTORE DEL VIRUS

All'epoca dei fatti, l'accusato era ancora minorenne: il processo si svolgerà pertanto a porte chiuse. Rischia fino a cinque anni di carcere e una sanzione salatissima

ERDEN (GERMANIA) - È cominciato il processo a Sven Jaschan, l'adolescente sospettato di aver messo fuori uso migliaia di computer di tutto il mondo e di aver fatto scattare uno dei più gravi allarmi-sicurezza informatica mettendo in circolo su Internet il famigerato virus Sasser oltre che alcune versioni del suo parente stretto Netsky. Successivamente all'arresto, avvenuto dopo che Microsoft promise una taglia da 250 mila dollari a chi avrebbe "catturato" il misterioso autore, il giovane pirata confessò e ora dovrà dare conto in dettaglio della serie di accuse mosse in sua direzione: si va dal sabotaggio informatico alla manipolazione dei dati non autorizzata, fino al reato di distruzione di pubblici sistemi.

CORTEGGIATO DALLE SOCIETA' DI ANTIVIRUS - Rischia fino a cinque anni di carcere che potrebbe evitare solo grazie al fatto che all'epoca dell'arresto Jaschan era ancora minorenne, ragione per cui, peraltro, il procedimento si svolgerà a porte chiuse. In tribunale verranno ascoltati oltre 300 soggetti che a vario titolo sono stati danneggiati dai due virus, sia come testimoni che come parte civile. Percorrendo a ritroso la vicenda, ricordiamo poi che, grazie all'enorme eco scatenata dal suo arresto, Jaschan ricevette diverse proposte di assunzione da numerose società di software specializzate nell'ambito della sicurezza. Da una di queste, la Securepoint (produttrice di antivirus), venne poi effettivamente ingaggiato.

Luciano Lombardi

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