11 giugno 2005

LA STORIA DEI MODENA CITY RAMBLERS

 

Stefano "Cisco" Bellotti: voce solista, chitarra, mandolino
Arcangelo “Kaba” Cavazzuti: tastiere, batteria, percussioni, chitarra, mandolino, cori
Franco D'Aniello: tin whistle, flauto, tromba, cori
Massimo “Ice” Ghiacci: basso, chitarra baritono, cori
Francesco “Fry” Moneti: chitarra, violino, mandolino, cori
Roberto Zeno: batteria, percussioni, tastiere, mandolino, cori

Sono i Modena City Ramblers, che nascono nel 1991 come gruppo di folk irlandese, senza alcuna pretesa di suonare per un pubblico che non fosse quello di amici e parenti, ma con l’intenzione di attirare tanti fan. Nel 1993, stupiti del calore con cui è accolta la loro mistura di punk, celtic folk e canti della resistenza italiana, incidono lo storico demotape "COMBAT FOLK".

Nel 1994 esce il primo album, "RIPORTANDO TUTTO A CASA", per l'etichetta indipendente romana Helter Skelter. E' un disco con cui i M C R rivendicano la loro identità meticcia, fatta di Irlanda ed Emilia, dei racconti sulla Resistenza e gli anni Settanta (che loro, per ragioni anagrafiche, non hanno “vissuto” pienamente), di viaggi e di lotte. L'album riscuote molto successo e, in pochi mesi, stringono rapporti con un management (Mescal) e una casa discografica (PolyGram). Il disco viene quindi ripubblicato nel novembre dello stesso anno dalla Blackout-Mercury.

Nel marzo 1996 arriva nei negozi un secondo album, "LA GRANDE FAMIGLIA", tutto dedicato al pubblico che si va stringendo attorno alla band. Il suono comincia a cambiare, e il folk (fin dall'inizio suonato con attitudine punk) a indurirsi, contaminandosi con il rock. La formazione, configurata dagli inizi come “gruppo aperto” con una line-up variabile, si consolida dopo alcuni abbandoni intorno ad un nucleo fisso di musicisti. E’ dell’estate di quell’anno il fortunato ed apprezzato tour fatto in compagnia del comico Paolo Rossi, tra musica, satira e comicità.

Nel settembre del 1997 esce il terzo album, "TERRA E LIBERTA’", fortemente influenzato dai viaggi in Sud-America e dalla lettura di suoi importanti scrittori, alcuni dei quali diventano amici del gruppo (Luis Sepúlveda, Daniel Chavarria, Paco Ignacio Taibo II). Il folk si irrobustisce di suggestioni letterarie e suoni più elettrici, allarga gli orizzonti senza perdere la sua identità, di conseguenza si avvicina alla musica celtica. I Modena saltano, suonano forte, si divertono e fanno divertire in particolare i giovani, cresce così il consenso del gruppo come LIVE BAND. Le tournée de "LA GRANDE FAMIGLIA" e "TERRA E LIBERTA’" riempiono i locali e le piazze di tutta Italia, pubblico dei tour.

Nel novembre 1998, dopo tre dischi e cinquecento concerti, i Modena sentono il bisogno di un tuffo nel passato e nelle loro origini: realizzano "RACCOLTI", insolito album dal vivo registrato in un pub irlandese d'Emilia, con un pubblico composto da pochi amici. Dopo un prestigioso tour nei teatri italiani nei quali "RACCOLTI" è presentato dinanzi ad una platea seduta e ben disposta per una volta a seguire uno spettacolo più incentrato sull’ascolto che sulla “partecipazione”, il gruppo si reca in Irlanda per la pre-produzione di un nuovo album di studio, "FUORI CAMPO", ultimato come i precedenti all’Esagono di Rubiera (RE) e pubblicato nel settembre 1999, con la nuova casa discografica Universal che si sostituisce alla PolyGram. Il disco interessa la vicenda artistica del gruppo nella sua completezza. Poco dopo viene pubblicata la prima vera biografia dei MCR, "COMBAT FOLK: L’ITALIA AI TEMPI DEI MODENA CITY RAMBLERS", scritta da Paolo Ferrari e Paolo Verri (Giunti editore).

Con l’uscita di "FUORI CAMPO" la band ritorna ad una intensa attività live, con un tour che accompagna il disco ed i Modena nel nuovo millennio. Oltre ottanta concerti nell’arco di un anno e mezzo, con un costante successo di pubblico che conferma il gruppo come una delle più importanti realtà live del nostro rock. Dalle piazze italiane ai piccoli club delle Asturie e della Catalogna, dall’Albania delle esibizioni di solidarietà al Sudafrica di importanti festival, i MCR macinano chilometri, impegni ed esperienze e definiscono la loro vocazione meticcia proponendosi come fenomeno internazionale. "FUORI CAMPO" viene pubblicato anche in Giappone, per la locale consociata Universal.

Il gruppo vede per vari motivi l’angosciato abbandono di Giovanni Rubbiani e Alberto Cottica. I rimanenti membri, assieme al loro Manager Kaba Cavazzuti, da sempre dietro alla consolle per i dischi del gruppo ed ora integrato nella formazione, continuano con i concerti e iniziano a lavorare sul materiale per un futuro disco. Quindi un’importante e da tempo desiderata tournée “resistente” fatta assieme ai Gang col nome di “Gang City Ramblers”, che vede fondersi i Ramblers e i fratelli Severini in un’unica band che propone canzoni degli uni e degli altri. Dopo una breve ma intensa serie di concerti estivi, nelle cui scalette si sperimentano arrangiamenti sempre più orientati ad una evoluzione personale e imbastardita dei suoni che più attirano la loro attenzione, quelli “no-global” di Manu Chao, dei Macaco e delle tante band della “frontiera”, i MCR concludono il lavoro preparatorio al disco con una seconda ed ultima pre-produzione.

Proprio in quei giorni avvengono i drammatici avvenimenti del settembre 2001, con gli attentati negli U.S.A. Un’ultima canzone, “Terra del fuoco”, su cui i Modena stavano lavorando nel momento stesso in cui arrivò l’incredibile notizia degli schianti sulle Twin Towers, sarà nel suo testo e nella sua atmosfera decisamente influenzata dalla terribile attualità, che affrontano tuttora. Con la fine di ottobre il gruppo si trasferisce in quel di Napoli, per intraprendere le registrazioni del nuovo album. Per la prima volta, la regia viene affidata ad un produttore esterno, tra l’altro collaboratore di Manu Chao. "RADIO REBELDE" esce nel febbraio 2002 per la Universal e si presenta come un vero e proprio collage sonoro-emozionale, con i suoi tredici pezzi uniti dal filo rosso dell’attualità. Le canzoni si susseguono componendo un quadro d’insieme che suggerisce un nuovo modo di intendere la propria musica da parte dei Modena, un approccio “moderno”, non certo nel senso di “trandy” quanto per la ricerca sonora che attualizza gli insegnamenti dei Clash.

Accanto all’attività live e in sala d’incisione, sulla scia dell’esperienza produttiva di Cisco con “La Casa del Vento”, il gruppo inaugura anche una propria etichetta di produzione discografica: la Modena City Records. Il marchio vuole proporsi come veicolo per le produzioni artistiche e i progetti paralleli che i Modena hanno in cantiere accanto alla loro attività come band e, grazie ad un accordo con i dischi de il Manifesto, il gruppo diventa anche “discograficamente” autonomo. La tournée di "RADIO REBELDE" dura un anno e mezzo, con oltre cento concerti e una grande conferma quanto a riscontro di pubblico: i Ramblers sono diventati protagonisti di una delle più importanti realtà live italiane. Il gruppo afferma tramite la musica le proprie ideologie contro la guerra, manifestazioni e concerti, questi gli eventi dei MCR.

Entra nella band Luca Giacometti detto “Gabibbo”, esperto di cultura irlandese. E’ tra gli zapatisti delle comunità maya che prende forma l’idea del nuovo disco e delle canzoni che lo andranno a comporre. Nel frattempo, nel giugno 2003, viene pubblicato il mini-cd "MODENA CITY REMIX", un progetto per il quale alcune canzoni del precedente disco vengono “reinterpretate” per i dancefloor da artisti e dj particolarmente apprezzati per il loro stile dai Modena. Con le ultime date del tour si realizza un ulteriore ingresso nel gruppo, e di conseguenza il “ritorno” di uno strumento in passato molto rappresentativo per il combat folk: il torinese Daniele Contardo, fisarmonicista in numerose band. Sul finire dell’anno comincia anche la collaborazione tra i Modena City Ramblers e la Coop, che li sceglie quali testimonial per la sua campagna di solidarietà internazionale “Acqua per la Pace”. Numerosissimi i progetti di solidarietà del gruppo, tra le tante cose, nel 2003 viene pubblicato il mini-cd "GOCCE", i cui proventi vanno a finanziare i progetti sostenuti dalla campagna. "VIVA LA VIDA, MUERA LA MUERTE!" esce nel gennaio 2003, sempre per la Universal.

2005, esce “APPUNTI PARTIGIANI” con la collaborazione di noti artisti: Goran Bregovic, Francesco Guccini, Piero Pelù e tanti altri. Il cd raccoglie canzoni dal 1945: la famosa “Bella Ciao”etc.

Vi consigliamo di ascoltare le magnifiche canzoni del gruppo che raccolgono emozioni tra suoni e parole.

Vi ricordiamo che il 18 Giugno 2005 all’Idroscalo (Mi) si terrà il festival della birra, a cui parteciperanno i Modena City Ramblers, concerto che avrà inizio alle 21, è GRATIS!

Vi aspettiamo numerosi!

Luca Costa & Luca Loreti