19 ottobre 2004

vedi pag. 47

I POEMI OMERICI

I Poemi Omerici furono scritti nel VII secolo a.C., alla fine del medioevo ellenico, un periodo in cui in Grecia si perse l’uso della scrittura. La guerra di Troia e la storia di Odisseo, quindi le vicende narrate nei poemi, risalgono invece al XIII secolo a.C. Tra il momento in cui i fatti si svolsero e la loro trascrizione passarono quindi circa 4 secoli. Non tutto quanto è raccontato risale però al periodo miceneo:

·          sono riconducibili al periodo miceneo (quando accaddero i fatti) le descrizioni di oggetti, che Omero ha forse visto in alcune riproduzioni, e le informazioni ricavate dagli epiteti o dai versi formulari, che Omero trascrisse dopo che per secoli gli aedi li avevano tramandati intatti;

·          sono riconducibili alla fine del medioevo ellenico(quando “Omero” li trascrisse) le abitudini e la gestione del potere.

Schliemann ha trovato fisicamente il luogo dove sorgeva la città di Troia, seguendo le indicazioni contenute nell’Iliade. Il luogo è Hissarlik, una collina che sembra adatta a tutti gli avvenimenti narrati da Omero. In questo luogo sono stati trovati più strati di città. La guerra non durò realmente quanto disse Omero, ma probabilmente vi furono molti attacchi frequenti (le guerre si combattevano infatti solo in primavera e in estate, perchè in inverno il clima non era favorevole).

Il mito. La dea della discordia non fu invitata al matrimonio tra Peleo (uomo) e Teti (ninfa); nessun dio aveva voluto sposare Teti perché una profezia diceva che suo figlio sarebbe stato più forte del padre. La dea della discordia buttò allora una mela con scritto “alla più bella”. Le dee litigarono e tra tutte rimasero Afrodite, Atena ed Era. Per non dover prendere una così importante decisione, gli dei diedero il compito a Paride, figlio di Priamo, re di Troia. Quando però era incinta, Ecuba, la madre di Paride, fece un sogno in cui Paride bruciava la città. Gli indovini gli dicono di abbandonarlo, e così Ecuba fa, ma Paride viene trovato e salvato da un pastore. Ed è proprio mentre pascola le pecore che le dee gli chiedono di scegliere la più bella. Egli fa vincere Afrodite accettando il dono di Afrodite, che gli aveva promesso la dona più bella del mondo. Paride partecipa ad alcuni giochi a Troia e viene riconosciuto come principe legittimo, e per questo abbandona la campagna e anche la sua fidanzata. Viene a conoscenza del fatto che Elena, regina di Sparta, è la donna più bella del mondo. Tutti gli eroi erano innamorati di lei, così decisero di estrarre a sorte. Fu sposata da Menelao, mentre gli altri decisero che avrebbero aiutato la coppia in caso di bisogno. Paride va quindi a Sparta dove viene accolto come un ospite (l’ospitalità era sacra a Zeus), ma rapisce la moglie di Menelao. Tutti gli eroi greci partono quindi per difendere Elena. Agamennone, il fratello di Menelao, è il capo degli eserciti. Afrodite, che aveva promesso a Paride la donna più bella del mondo, e quindi Elena, difese per tutta la guerra i Troiani (da cui tramite Enea ebbero origine i Romani).

Questa è la causa della Guerra si Troia addotta dal mito, in realtà la guerra si combatté per motivi economici e più precisamente per il passaggio attraverso lo Stretto dei Dardanelli e del Bosforo.