20 gennaio 2005

vedi pag. 175

ODISSEA

Il poema è diviso in 24 libri dai filologi alessandrini.

Tuttavia, nonostante parlando di Odissea ci si immagini il viaggio di Ulisse, solo 6 dei 24 libri narrano questo viaggio.

L’origine del nome Ulisse è ambigua. Forse deriva da udossomai= odiare = colui che odia e si vendica con i Proci / colui che è odiato da Poseidone perché ha accecato suo figlio il ciclope Polifemo. Ulisse è il nome latino, Odissèo o Odìsseo sono i nomi greci.

Il poema ha inizio quando l’eroe si trova nell’isola di Calipso, innamorata di lui, che lo vorrebbe sposare, ma il consiglio degli dei decide che per Ulisse sia arrivato il momento di tornare in patria. Calipso accetta la volontà degli dei e aiuta Ulisse a tornare. Calipso deriva da kaluptw = nascondere.

L’inizio del poema è in media res = nelle cose di mezzo, ovvero la narrazione parte da metà della storia. Ulisse per scappare approfitta dell’assenza di Poseidone, che ce l’ha con lui per avergli accecato il figlio. Quando torna, però, Poseidone provoca una tempesta.

Ulisse approda quindi a Skera, terra dei Feaci, governati dal re Alcinoo che ha una figlia, la principessa Nausicaa.

Tuttavia questi fatti avvengono tra il quinto e il sesto libro.

Il poema si apre con Ulisse che lascia Calipso, poi, mentre lui compie il viaggio, si apre in parallelo, tra il primo e il quinto, la Telemachia, ovvero la ricerca di notizie di Ulisse da parte del figlio Telemaco, che si reca per questo a Sparta, dove parla con Menelao ed Elena, e a Pilo, dove incontra Nestore. Telemaco cerca Ulisse perché a Itaca si sono insediati i Proci, che vogliono sposare Penelope per prendere il posto di Ulisse.

Dopo il naufragio sull’isola dei Feaci e l’incontro con la principessa Nausicaa Ulisse viene invitato a banchetto, dove l’aedo Demodoco canta la guerra di Troia. A quel punto, però, Ulisse si commuove ed è costretto a presentarsi: tra il settimo e il dodicesimo libro Ulisse, come narratore interno, narra la sua storia dal cavallo di Troia al suo viaggio.

Tra il dodicesimo e il tredicesimo è riaccompagnato a Itaca dai Feaci.

Tra il tredicesimo e il ventiquattresimo libro si racconta il riconoscimento di Ulisse dai vari componenti della famiglia e il seguente massacro dei Proci.

L’opera non segue la fabula, non ci sono solo analessi ma anche prolessi, costituite da profezie che anticipano il futuro.

Tutta la storia di svolge in 40 giorni; i dieci anni di viaggio sono solo raccontati.

Gli spazi principali sono Ogigia, l’isola di Calipso, Skera, quella dei Feaci, Itaca, la patria di Ulisse. Inoltre Pilo e Sparta sono toccate dalla Telemachia.

L’Odissea fa parte dei Nostoi (da nostoV = ritorno, nell’etimologia ricorda nostalgia) che sono i ritorni degli eroi Greci da Troia: sono tutti molto sofferti, quasi una purificazione per quello che è stato fatto a Troia.

L’Odissea risente anche di tradizioni orientali. Il tema del viaggio è un precedente letterario, anche se mai nel mondo greco.