3 ottobre 2005

vedi pag. 296

IL POTERE AI GENERALI

Alla morte di Silla, avvenuta nel 78 a.C., la situazione dell’Impero romano era molto difficile.

Il primo scontro si verificò in Spagna, dove la guerra fu lunga a causa dell’abilità di Sertorio; fu mandato anche Pompeo che venne però sconfitto. La guerra si concluse solo con l’intervento di Perperna, luogotenente di Sartorio, che avvelenò il generale per prenderne il posto, ma in battaglia fu ucciso e sconfitto. La guerra durò dunque dal 76 a.C. al 71 a.C., quando ci fu la vittoria definitiva.

Intanto in Italia avvenne una devastante ribellione di schiavi guidati da Spartaco. Gli schiavi si unirono e combatterono contro i Romani cercando di fuggire oltre le Alpi. Nel 73 a.C. il Senato sottovalutò la rivolta e mandò poche truppe che furono sconfitte in battaglia a Modena. Avendo vinto, però, gli schiavi si sentirono forti non proseguirono verso le Alpi come avevano deciso, ma tornarono verso Roma. Quindi furono sconfitti dall’esercito guidato da Crasso e sterminati. La repressione delle rivolte degli schiavi si concluse nel 71 a.C.

La situazione sembrava ora più calma.

Nel 70 a.C. furono eletti consoli Crasso e Pompeo, entrambi vincitori: il primo contro gli schiavi e il secondo contro Sertorio, dopo la cui sconfitta Pompeo era anche riuscito a pacificare la Spagna. Crasso era un ricco uomo d’affari. Pompeo era favorevole al Senato, ma sempre attento alle esigenze della plebe, che assumeva un ruolo sempre più importante. Aveva iniziato la sua carriera dalla parte degli aristocratici di Silla, ma era passato ai populares per fare carriera più rapidamente.

Crasso e Pompeo tentarono di modificare la riforma di Silla e di dare spazio a coloro che erano scontenti, in modo da ottenerne il favore. Ridiedero poteri ai tribuni della plebe e parte dei tribunali venne assegnata nuovamente agli equites.

Durante il loro consolato fu governatore della Sicilia Verre, esponente dell’aristocrazia, che amministrava il potere in modo molto violento. Cicerone, che era un homo novus, pronunciò molte orazioni contro i soprusi di Verre e ne ottenne la condanna in tribunale.

Gli unici problemi irrisolti rimasero quindi quelli con Mitridate e i pirati.

Nel 67 a.C. il tribuno della plebe Gabinio promosse una legge straordinaria, la lex gabinia, che incaricò Pompeo di lottare contro i pirati e gli affidò l’imperium proconsolare infinitum: Pompeo aveva potere illimitato su tutto il Mediterraneo e sulle coste fino a 50 miglia all’interno. Il Senato non approvava la legge, ma in questo modo in poco più di un mese Pompeo sconfisse i pirati. Pompeo combatté quindi contro Mitridate, che fu sconfitto in Oriente. Nel 63 a.C. si concluse la guerra contro Mitridate. Pompeo celebrò il trionfo e fu chiamato “magnus”.