18 ottobre 2005
vedi pag. 322-338
vedi pag. 202 "Percorsi scelti"
L'ETA' AUGUSTEA
Nel 31 a.C., dopo la battaglia di Azio, Ottaviano si ritrovò solo: Antonio era morte e Lepido, il terzo componente del triumvirato, si era ritirato dalla vita politica, aveva ottenuto la carica di pontefice massimo e non competeva per il potere.
Ottaviano si trovò quindi a dover trasformare la Repubblica, deteriorata da un secolo di guerre civili, in una nuova istituzione, mantenendo però buoni rapporti con coloro ai quali era affidata la gestione del potere in età repubblicana. Cercò quindi di ottenere il potere senza urtare gli interessi altrui. Venne chiamato “princeps” perché riconsegnò al Senato tutti i titoli assunti illegalmente fino a quel momento e nel 29 a.C. venne nominato dal Senato “primo fra i Senatori”: Augusto restaurò l’autorità del Senato, che diventò più prestigioso.
Augusto venne eletto console ogni anno, ma dal 23 a.C. Augusto rinunciò anche a questo titolo e venero eletti altri due consoli; tuttavia nello stesso anno ottenne la tribunicia potestas, ovvero l’inviolabilità e il diritto di veto che spettavano ai tribuni della plebe, e l’imperium proconosolare infinitum, che gli assegnava il controllo degli eserciti.
“Augustus” ha molti significati:
“augeo”, ovvero accrescere;
“autoritas”, ovvero l’autorevolezza;
gli auguri che interpretavano la volontà degli dei, dando così l’idea dell’imperò voluto dalla divinità.
Nel 12 a.C. morì Lepido e Augusto ottenne anche la carica di pontefice massimo.
Istituì nuove cariche:
Prefectus Urbis: scelto dall’imperatore tra i senatori, amministrava Roma e garantiva l’ordine;
Prefecuts annonae: scelto dall’imperatore tra gli equites, si occupava dell’approvvigionamento della città, come facevano gli edili;
Prefectus vigilum: scelto dall’imperatore tra gli equites, si occupava del controllo notturno della città e svolgeva funzioni di polizia civile e penale;
Prefetto del pretorio: (scelto dall’imperatore tra gli equites, comandava un piccolo gruppi di soldati, i pretoriani, che erano la guardia del corpo dell’imperatore ed era gli unici a poter varcare il pomerium armati. Diventeranno politicamente molto importanti.
Nell’esercito si mantenne la riforma di Mario. Inoltre gli ex soldati ricevettero terre nelle province e color che non avevano la piena cittadinanza la ottennero. Tuttavia le guerre civili avevano reso l’esercito molto grande e disordinato, così Augusto decise di dare ordine alla carriera militare.
Per quanto riguarda l’organizzazione dell’Impero, divise le province in due categorie:
province senatorie: erano quelle più vicine geograficamente e più antiche, affidate al Senato. Per l’amministrazione di queste province fu istituita una nuova cassa: l’aerarium, amministrata direttamente dal Senato;
province imperiali o cesaris: erano le province più periferiche o più recenti e quindi esposte a più rischi, dove vennero stanziate stabilmente le legioni. Queste province erano quindi affidate all’imperatore che le governava tramite intermediari. La cassa per questa province era il fiscus, amministrato direttamente dall’imperatore.
Fu riformato anche il conio delle monete: all’imperatore spettavano l’aureus (moneta d’oro) e il denarus (moneta d’argento), al Senato i sesterzi (monete di rame).
Anche se Augusto aveva portato la pace civile, la situazione ai confini dell’impero non era tranquilla. L’impero di Augusto non fu un periodo di espansione, ma di consolidamento delle terre conquistate, sedano le eventuali rivolte che erano scoppiate. In Spagna i Baschi erano difficili da controllare. Augusto occupò i passi alpini e fondò città che da lui prendevano il nome: Augusta Pretoria (l’odierna Aosta) e Augusta Taurinorum (Torino). L’unica sconfitta riportata fu contro i Germani a Teutoburgo.
Augusto riprese, con qualche scontro ma soprattutto grazie
all’attività diplomatica, le insegne che i Parti avevano rubato a Crasso.