2 dicembre 2005

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DIOCLEZIANO

La crisi dell’Impero. Nel periodo dell’anarchia militare l’Impero aveva attraversato una profonda crisi.

Diocleziano era un generale dalmata. Divenuto imperatore, cercò di frenare la crisi con una serie di riforme.

La divisione dell’impero. Accortosi che un Impero così grande non poteva essere governato da un solo imperatore e non poteva avere una sola capitale (Roma si era spesso dimostrata troppo distante dai luoghi di tensione e l’invio di aiuti era stato lento), Diocleziano divise l’Impero in due parte: l’Impero d’Oriente e quello d’Occidente. Ognuno dei due imperi era governato da un “Augusto”, affiancato da un “Cesare”, scelto dallo stesso Augusto, che governava su una parte di quell’Impero ed era destinato a prendere il posto dell’Augusto in caso di morte o abdicazione, per evitare tensioni e lotte per la successione. A ogni parte dell’Impero corrispondeva una capitale: l’Impero d’Oriente era retto da un Augusto, che aveva sede a Nicomedia, e da un Cesare, che risiedeva a Sirmio; l’Impero d’Occidente era retto dall’altro Augusto, con sede a Milano, mentre il suo Cesare si trovava a Treviri. Diocleziano divenne l’Augusto d’Oriente, mentre il suo Cesare fu Gelerio. Ad Occidente governò Massimiano, mentre il suo Cesare fu Costanzo Cloro.

L’Impero era inoltre diviso in 12 diocesi, a loro volta suddivise in province; in ogni provincia c’erano un dux (comandante militare) e un praeses (governatore amministrativo-giudiziario). Diocleziano stabilì anche un rigido apparato burocratico e un cerimoniale per le apparizioni dell’imperatore in pubblico, sottolineandone la natura divina (in presenza dell’imperatore venne introdotta la proscinesi).

Diocleziano trasformò di fatto il principatus (in cui il princeps è un primus inter pares) in un dominatus (monarchia assoluta retta da un dominatore al di sopra di tutti). Indossò la corona, simbolo del potere tipicamente orientale.

La riforma dell’esercito. Diocleziano, per controllare meglio tutto il vasto territorio dell’Impero, favorì la presenza delle legioni sia sui confini che all’interno. Tuttavia, per evitare che una singola legione potesse diventare un pericolo per l’imperatore e che un comandante ottenesse troppo potere, con il rischio dell’anarchia militare, ridusse il numero di uomini nelle legioni. Inoltre istituì il corpo dei limitanei, soldati nelle legioni stanziate lungo il limes e collegate da una fitta rete di strade, e il comitatus, formato da alcune legioni che si muovevano velocemente nell’impero per accorrere nelle situazioni di pericolo (sia sui confini che all’interno). Tuttavia il gran numero di soldati nell’esercito costava moltissimo alle casse dello Stato.

Le riforme economiche. Per tentare di limitare la crescita dell’inflazione, Diocleziano emanò l’editto dei prezzi, che stabiliva il prezzo dei beni alimentari, degli oggetti di uso comune e delle ricompense per i servizi. Tuttavia questa riforma si rivelò inutile e portò, anzi, conseguenze negative: i beni di consumo, infatti, scomparvero dal mercato tradizionale e apparvero su quello nero, dove i prezzi non erano calmierati.
Inoltre vennero introdotte due nuove tasse:

Inoltre il gettito fiscale di ogni provincia era stabilito a priori, senza tener conto delle difficoltà che potevano sopraggiungere (calamità naturali, passaggio delle legioni che rovinavano il raccolto…): gli abitanti dovevano pagare in ogni caso, anche a costo di morire di fame.

Quindi, per evitare che la popolazione si spostasse da una provincia all’altra e che diminuisse la forza lavoro, venne vietato agli abitanti, legati alla loro terra, di spostarsi, mentre le attività lavorative divennero ereditarie: tutto ciò bloccò l’iniziativa privata e comportò conseguenze molto negative per l’economia dell’Impero.

La situazione della popolazione era molto difficile; gli unici privilegiati erano:

Cambiamenti religiosi. Diocleziano si fece attribuire il titolo di Iovius (figlio di Giove) e istituì un rigido cerimoniale per le apparizioni in pubblico, per sottolineare la natura divina dell’imperatore. Sotto il suo impero ci furono molte persecuzioni contro i Cristiani, che non potevano adottare il cerimoniale religioso imposto da Diocleziano.