Mercoledì 31 agosto 2005

SOMIS GIORNALE: LE NOTIZIE DI OGGI

Bagdad, mille morti tra i fedeli in fuga

Katrina: "E' lo tsunami americano"

Palermo, ospedale pieno: donna muore di parto

Sentenza omicidio Biagi: "Colpe anche dello Stato"

Atr: ritrovati i resti del terzo disperso

Vigile spara contro un'auto che non si ferma all'alt e colpisce un passante

Cassazione: "Padre colpevole per la morte della figlia in incidente senza cintura"

Oriana Fallaci dal Papa

BAGDAD, MILLE MORTI TRA I FEDELI IN FUGA

BAGDAD (Iraq) - E' ancora provvisorio e parla di oltre 800 vittime, destinate ad aumentare, il bilancio della strage avvenuta stamattina durante una cerimonia religiosa in una moschea di Bagdad, affollata da un milione di fedeli. Sono stati sparati alcuni colpi di mortaio e il panico si è diffuso tra i presenti ed è stato alimentato dalla voce di kamikaze pronti a farsi esplodere: tutti hanno cominciato a scappare attraverso il ponte che collega con l'altra sponda del Tigri. Molte delle vittime sono rimaste schiacciate tra la folla in fuga, mentre altri sono morti cadendo dal ponte dopo il cedimento delle spallette. Inoltre la tv statunitense Cnn parla di una cinquantina dei morti avvelenati dal cibo consumato nella moschea, mentre un medico dell'ospedale di Bagdad parla soltanto di sei vittime avvelenate. Il primo ministro Ibrahim Al-Jaafari ha proclamato tre giorni di lutto nazionale per le vittime di questa strage che ha colpito la comunità sciita del Paese, mentre i leader sunniti (che nei giorni scorsi si sono scontrati con gli sciiti per la nuova Costituzione irachena) hanno invitato la popolazione sunnita a prestare soccorso ai feriti e a donare sangue. Il governo ha inoltre istituito una commissione d'inchiesta per indagare su quanto accaduto oggi. Nel pomeriggio è arrivata tramite Internet una rivendicazione del gruppo terroristico di Al Zarqawi.

KATRINA: "E' LO TSUNAMI AMERICANO"

NEW ORLEANS (Stati Uniti) -  La situazione di New Orleans, sconvolta dall'uragano Katrina che ha portato all'allagamento della città, è sempre più grave. Dopo la rottura di un argine, ieri, oggi se ne è rotto un altro, provocando l'inondazione anche dei quartieri che finora non erano stati raggiunti dall'acqua. New Orleans si trova infatti a 2 metri sotto il livello del mare e la rottura degli argini provoca un'inondazione che coprirà alcune aree della città con uno strato di oltre tre metri d'acqua. Il sindaco della città, Ray Nagin, ha detto di non aver nemmeno cominciato la conta delle vittime, che sono centinaia, se non migliaia. Non si sa ancora, infatti, quante persone siano morte in seguito al crollo di alcuni edifici. Molti, tra coloro che erano rimasti in città sfidando l'ordine di evacuazione, sono stati salvati dopo che si erano rifugiati sui tetti o nelle soffitte per non essere raggiunti dall'acqua. L'invito che viene rivolto alla popolazione è quello di non tornare per nessun motivo in città, mentre si pensa allo sgombero dello stadio Superdome, che adesso ospita 10.000 persone. All'interno infatti la situazione diventa difficile: il caldo è insopportabile, i bagni ormai inutilizzabili, l'energia elettrica manca completamente e il cibo comincia a scarseggiare. In città si sono sviluppati anche alcuni incendi a causa delle rottura delle condutture del gas, ma non è possibile spegnerli perchè tutti i vigili del fuoco sono impegnati nel recupero dei sopravvissuti intrappolati nelle loro case. Alle 19.30 di oggi, intanto, l'acqua a New Orleans ha smesso di salire e la situazione si è stabilizzata, pur nella sua gravità. Il primo cittadino della città ha spiegato che per il rientro alle abitazioni bisognerà aspettare 3 o 4 mesi, mentre si profila anche il problema delle epidemie: cominciano a vedersi infatti dei cadaveri galleggiare sull'acqua che ricopre tutta la città e l'inondazione ha provocato anche la fuoriuscita dei liquami fognari dalle condutture. Il bilancio provvisorio parla di 125 morti nei quattro stati colpiti. Il Presidente Bush è rientrato due giorni prima a Washington per monitorare meglio lo svolgimento delle operazioni di soccorso e ha dedicato alle vittime le prime parole del discorso per la commemorazione del 60° anniversario della fine della Seconda Guerra Mondiale. In settimana il Presidente potrebbe recarsi sul Golfo del Messico per verificare di persona l'entità dei danni.

PALERMO, OSPEDALE PIENO: DONNA MUORE DI PARTO

PALERMO - E' morta di parto dopo tre ore e mezzo di agonia. E' successo venerdì scorso in un ospedale di Palermo, dove la donna era stata portata con un'ambulanza. Secondo il racconto dei familiari, però, dopo tre ore e mezzo di attesa, non è stata ricoverata per mancanza di posti letto ed è stata trasferita al Policlinico, dove è deceduta per emorragia interna provocata dal distacco della placenta. I familiari della donna, che aveva già due figli, hanno denunciato un caso di malasanità e la Procura della Repubblica di Palermo ha aperto un fascicolo per accertare le cause della morte. La Direzione Sanitaria dell'ospedale Buccheri La Ferla Fatebenefratelli ha diffuso una nota in cui si spiega che "le condizioni della paziente sono state monitorate e la sua situazione non faceva prevedere un epilogo così drammatico". La donna era stata portata in ospedale da un'ambulanza del 118 e qui i medici avevano appurato la morte intrauterina del feto, "evento  - spiega la Direzione Sanitaria - che non impone l'immediata estrazione dello stesso". Poi, a causa della mancanza di posti letto, "è stato disposto il trasferimento presso il Policlinico di Palermo, trasferimento effettuato, previo l'accordo con la centrale operativa del 118, con la stessa ambulanza che aveva accompagnato presso questo ospedale la signora e con a bordo il medico rianimatore". Nella nota si precisa che il trasferimento sarebbe avvenuto mezzora dopo l'arrivo e che la paziente sarebbe stata informata insieme al marito del trasferimento e avrebbe poi firmato per accettazione il referto del pronto soccorso.

SENTENZA OMICIDIO BIAGI: "COLPE ANCHE DELLO STATO"

BOLOGNA - "Anche lo Stato è colpevole dell'omicidio del giuslavorista Marco Biagi", ucciso vicino alla sua abitazione il 19 marzo 2002 da un commando delle nuove BR. L'accusa allo Stato è contenuta nella sentenza della Corte d'Assise di Bologna che motiva le condanne dei brigatisti che uccisero il professore bolognese. Le "colpe" dello Stato starebbero nel non aver fornito una scorta a Biagi (dopo che la pentita Cinzia Banelli, di cui è stato riconosciuto il contributo alle indagini, ha parlato dell'impossibilità di portare a termine l'omicidio se ci fosse stata una scorta, a causa della mancanza di capacità militari tra le BR) e negli sprezzanti giudizi dell'allora Ministro dell'Interno Scajola, "cui il suo successore (l'attuale ministro Giuseppe Pisanu, ndr) avrebbe potuto pubblicamente porre riparo. Cosa che non ha ritenuto di dover fare, nonostante l'occasione offertagli da questo processo". Inoltre è stata sottolineato l'assenza delle "parti civili governative che pure utilizzarono le straordinarie competenze del docente bolognese": l'unico esponente politico a testimoniare in aula è stato il sottosegretario al lavoro Maurizio Saccconi.

ATR: RITROVATO IL CORPO DEL TERZO DISPERSO

PALERMO - Sono stati recuperati nella notte i resti del terzo disperso della tragedia aerea dell'Atr 72 ammarato lo scorso 6 agosto. E' in corso l'autopsia mentre il Dna verrà confrontato con quello dei parenti delle vittime per accertare l'identità del cadavere.

VIGILE SPARA CONTRO UN'AUTO CHE NON SI FERMA ALL'ALT E COLPISCE UN PASSANTE

CORNAREDO (Milano) - Un anziano che stava camminando per le vie di un comune dell'hinterland milanese è stato raggiunto da un proiettile esploso da un vigile. L'agente aveva sparato contro un'auto che non si era fermata al posto di blocco e i cui due occupanti avevano mostrato l'intenzione di investire i vigili impegnati in controlli di routine. L'anziano, che non si sa ancora se sia stato colpito di rimbalzo o per errore, è stato ricoverato in ospedale, ma le sue condizioni non sarebbero gravi.

CASSAZIONE: "PADRE COLPEVOLE DELLA MORTE DELLA FIGLIA IN INCIDENTE SENZA CINTURA"

ROMA - Dimenticò di allacciare la cintura di sicurezza alla figlia di due anni che viaggiava davanti, tra il padre e la madre, e morì in un incidente. La Corte di Cassazione ha ritenuto il padre responsabile della morte della figlia per "non averla protetta". Il reato è caduto in prescrizione "anche per l'inerzia della pubblica accusa" poiché sono passati dodici anni dall'incidente, ma la Cassazione, ai fini civili, ha confermato la colpevolezza del padre che non ha messo la cintura di sicurezza "alla piccola e ignara vittima". E questo, purtroppo, non è l'unico caso di bambini morti in incidenti stradali anche per la colpa dei genitori, che erano alla guida ma che soprattutto non li hanno protetti con le cinture di sicurezza.

ORIANA FALLACI DAL PAPA

CASTEL GANDOLFO - Papa Ratzinger ha ricevuto nella mattina di sabato, la scrittrice Oriana Fallaci, anche se l'incontro privato tra i due non doveva venire a conoscenza dei media. E' stata la stessa Fallaci a chiedere esplicitamente l'incontro con il pPontefice, i temi affrontati probabilmente riguardano le altre religioni e i rapporti che la Chiesa ha con esse. Intanto Sua Santità Benedetto XVI ha espresso cordoglio alla popolazione americana colpita dall'uragano Katrina. (L. C.)

Simone Storti

simone@alocin.it