Sabato 15 ottobre 2005

SOMIS GIORNALE: LE NOTIZIE DI OGGI

Iraq: spari sui seggi, ma si vota ugualmente

Minacce Br a Castelli e Pisanu, non sarebbero attendibili

Pugno durante una lite, muore 15enne

Barcellona, almeno 5 vittime nel crollo di un edificio

Livorno, nave sperona balena e la trascina in porto

Fabrizio Gatti vince il premio "Italia Diritti Umani"

New Orleans, 4 persone su 10 non vogliono tornare

Guantanamo, avvocati chiedono maggiori contatti con i detenuti

IRAQ: SPARI SUI SEGGI, MA SI VOTA UGUALMENTE

(Reuters)BAGDAD (Iraq) – gli Iracheni hanno votato lo stesso per il referendum sulla Costituzione, nonostante gli attacchi della guerriglia contro le forze di sicurezza e i civili impegnati nei seggi: il bilancio è di 4 vittime e 11 feriti.
Una fonte del ministero dell’Interno ha riferito che un cecchino ha aperto il fuoco contro un poliziotto vicino ad una scuola, ma lo ha mancato e ha colpito, ferendolo mortalmente, un civile che stava andando a votare. Tre soldati impegnati nelle ispezioni ai seggi sono morti nell’esplosione di una bomba. Nella capitale irachena sono stati colpiti cinque dei 1200 seggi: complessivamente gli attacchi hanno provocato sette feriti. La situazione è stata complicata dal blackout che ieri sera ha colpito la città a causa di un sabotaggio dei piloni della linea dell’alta tensione che fornisce energia elettrica alla capitale. E’ stata colpita anche la linea per Bassora, la più importante città dell’Iraq meridionale, che è rimasta al buio. Per la ratifica della Costituzione è sufficiente che la maggioranza degli elettori voti sì, a meno che due terzi degli elettori non facciano vincere il no in tre delle 18 province. Secondo la Commissione elettorale un’indicazione attendibile dei risultati potrebbe arrivare già domenica sera, ma secondo altre fonti saranno necessari almeno tre giorni.top
 

MINACCE BR A CASTELLI E PISANU, NON SAREBBERO ATTENDIBILI

ROMA – Delle minacce sarebbero giunte negli ultimi giorni ai ministri della Giustizia, Roberto Castelli, e dell’Interno, Giuseppe Pisanu. I messaggi portano la sigla delle Brigate Rosse. La Digos di Roma sta indagando per verificare l’attendibilità dei messaggi, cui gli investigatori non attribuiscono molto peso alle minacce: “Brigata rosse, Mario Galesi” è infatti una sigla anomala, già apparsa in altri messaggi di minaccia e giudicata dagli investigatori poco attendibile.
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PUGNO DURANTE UNA LITE, MUORE 15ENNE

BARCELLONA POZZO DI GOTTO (Messina) – Un ragazzo di 15 anni è morto a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, dopo che un suo coetaneo l’aveva colpito al volto. E’ accaduto durante una partita di calcio, anche se il ragazzo morto non stava giocando. Durante la partita si è scatenata una discussione, a cui hanno partecipato anche gli spettatori. Il 15enne è stato colpito da un violento pugno sotto il mento ed è caduto a terra esanime. I soccorsi si sono rivelati inutili: il ragazzo è arrivato al vicinissimo pronto soccorso dell’ospedale Cutroni Zodda già privo di vita a causa si un arresto cardiaco. Sull’accaduto indagano i carabinieri.  top
 

BARCELLONA, ALMENO 5 VITTIME NEL CROLLO DI UN EDIFICIO

BARCELLONA (Spagna) – Un edificio è crollato oggi all’alba a Piero, una località spagnola vicino a Barcellona. I cadaveri di cinque uomini marocchini sono stati estratti dalle macerie mentre, secondo il sito web del quotidiano spagnolo el Mundo, 10 o 11 persone sarebbero ancora intrappolate. Sono stat salvati tre uomini: due sono usciti quasi da soli, il terzo ha riportato fratture multiple. I vigili del fuoco sono ancora al lavoro per estrarre eventuali superstiti. Uno dei familiari delle vittime, sempre secondo il quotidiano spagnolo, ha affermato che gli abitanti del palazzo, 25 o 30 persone, erano tutti marocchini. Fonti dei servizi di soccorso hanno invece fatto sapere che nell’edificio non vi sarebbe stata più di una decina di persone e che ormai sarebbe impossibile trovare superstiti. L’edificio era stato costruito oltre 100 anni fa. Le autorità locali hanno aperto un’inchiesta per determinare le cause del crollo.     top

 

LIVORNO, NAVE SPERONA BALENA E LA TRASCINA IN PORTO

(Ap)LIVORNO – Il traghetto Mobi Aki, che navigava tra Olbia e Livorno, ha agganciato una balena e l’ha trascinata fino al porto della città toscana, dove ci si è accorti del corpo del cetaceo durante le manovre di attracco. I passeggeri e l’equipaggio non si erano accorti di niente. La balena, lunga 15 metri e pesante 18 tonnellate, era agganciata al bulbo di prora della nave. Secondo la capitaneria di porto di Livorno la balena era già morta quando è stata agganciata dal traghetto. Dopo alcune ore i vigili del fuoco hanno rimosso il corpo del cetaceo. Il traghetto, il Moby Aki della Moby Lines, che per una curiosa coincidenza ha come simbolo una balenottera azzurra, è entrato in servizio solo la scorsa estate ed è interamente decorata con i personaggi dei più celebri cartoni animati, grazie ad un accordo con la Warner Bros. top

 

FABRIZIO GATTI VINCE IL PREMIO "ITALIA DIRITTI UMANI"

ROMA – Fabrizio Gatti, inviato dell’Espresso che si è finto immigrato clandestino per riuscire ad entrare nel Centro di permanenza temporanea di Lampedusa e denunciare gli abusi commessi nel centro d’accoglienza, ha vinto il premio “Italia Diritti Umani 2005”. Gatti è stato candidato al premio da Amnesty Internetional Italia. Il giornalista ritirerà il premio mercoledì nell’ambito di un’iniziativa della Free Lance Internetional press (Flip). Oltre a Gatti saranno premiati anche i candidati di altre associazioni tra cui Medici senza frontiere, fondazione Centro Astalle e Peacelink. top

 

NEW ORLEANS, 4 PERSONE SU 10 NON VOGLIONO TORNARE

NEW ORLEANS (Stati Uniti) – Secondo un sondaggio della società di statistiche Gallup in collaborazione con Cnn e Usa Today su ogni 10 abitanti allontanati da New Orleans dopo il passaggio dell’uragano Katrina 4 non vogliono più tornare a casa. Decine di migliaia di persone non sono sicure di voler tornare in Louisiana, Mississipi e Alabama e pensano di stabilirsi definitivamente in un’altra città. Le persone di colore sono quelle che temono di più. Molti di loro sono senza casa o senza lavoro. Solo un quarto degli intervistati ha dichiarato di aver superato lo shock.     top

 

GUANTANAMO, AVVOCATI CHIEDONO MAGGIORI CONTATTI CON I DETENUTI

WASHINGTON (Stati Uniti) – Una petizione d’urgenza è stata presentata al giudice distrettuale Gladys Kessler da alcuni avvocati che rappresentano un gruppo di detenuti stranieri nella base americana di Guantanamo, a Cuba. I legali chiedono di ottenere maggior accesso ai loro clienti. Fra l’altro chiedono la possibilità di controllare le cartelle mediche dei loro clienti e il permesso per i prigionieri di telefonare alle famiglie. La petizione riguarda in particolare quei detenuti che hanno cominciato lo sciopero della fame.     top

 

Simone Storti

simone@alocin.it