9 aprile 2005
SE
Se riesci a conservare il controllo quando tutti intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa;
se riesci ad avere fiducia in te quando tutti ne dubitano, ma anche a tenere conto del dubbio;
se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare,
o se mentono a tuo riguardo, a non pagare in menzogne,
o se ti odiano a non lasciarti prendere dall’odio,
e tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio:
se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone;
se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo;
se riesci a far fronte al trionfo e alla rovina e trarre allo stesso modo quei due impostori;
se riesci a sopportare la verità che hai detto
distorta da furfanti per abbandonare gli sciocchi,
o a contemplare le cose a cui hai dedicato la vita infrante
e piegarti a ricostruirli con arnesi logori:
se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite
e rischiarle in un colpo solo a testa e croce,
e perdere e ricominciare di nuovo dal principio
e non fiatare una parola sulla perdita;
se riesci a costringere cuore, tendini e nervi
a servire al tuo scopo quando sono sfiniti,
e a tenere duro quando in te non resta altro
tranne la volontà di dire loro: “Tieni duro!”:
se riesci a parlare con la folla e conservarti retto,
e a camminare senza perdere il contatto con la gente;
se non riesce a ferirti il nemico né l’amico più caro;
se tutti contano per te ma non troppo;
se riesci a occupare il minuto inesorabile,
dando valore a ogni istante che passa,
tua è la Terra e tutto ciò che è in essa,
e – quel che è più – sei un uomo, figlio mio!
R. Kipling