30 dicembre 2005 LA TRAPPOLA MEDIATICA DELLA SUPERFICIALITÀ In questi giorni mi capita spesso di sfogliare giornali, riviste e qualunque cosa gli somigli... caspita... più sfoglio e più mi rendo conto di quanto questo mondo sia diventato volgare, ma soprattutto superficiale. Ormai sembra che l'attenzione della gente sia rivolta esclusivamente alla vita privata di personaggi che in tv dovrebbero mostrare il meglio di loro stessi e che invece ci mostrano sempre il loro peggio. Prendiamo per esempio il duo più gettonato di questi tempi: Costantino e Daniele. Per mesi le reti televisive hanno continuato a bombardarci di news, scoop e notizie sulla vita privata di questi due personaggi a cui nessuna persona che abbia un minimo di buon senso vorrebbe assomigliare. Ripercorriamo insieme la storia della loro carriera: i due cominciano a lavorare come spogliarellisti nei locali della Milano notturna, per poi approdare nella magnifica rete monopolizzata da Costanzo, dove appaiono spesso, soprattutto facendo partecipe la gente delle loro storie d'amore. Da qui il loro curriculum continua con la realizzazione di un film ("Troppo belli" e già dal titolo si può intuirne la profondità) prodotto dallo stesso Costanzo. Arrivati a questo punto la domanda sorge abbastanza spontanea: è mai possibile che basti così poco per arrivare a comparire nelle sale dei cinema? É mai possibile che persone che non hanno mai studiato né faticato per diventare attori riescano ad esserlo? È soprattutto a questo che mi riferisco quando parlo di superficialità. Ora basta mostrarsi un po’ in tv e il gioco è fatto. Ma allora chi fatica e lavora per lo stesso motivo? La cosa però che più di tutte mi scandalizza è che questi personaggi non sarebbero famosi se non ci fosse un pubblico che li facesse diventare tali. Oggi le vere notizie, quelle che più di tutte dovrebbero suscitare scalpore, sono diventate del più comune ordinario, quasi secondarie o tralasciabili. La gente è molto più interessata alle vicende amorose di Costantino e Daniele o di una Loredana Lecciso piuttosto che alle bombe di Nassiriya o al crescente numero di bambini che in Africa muore per la fame e per la sete. La televisione e tutti i mezzi di comunicazione oggi esistenti sono stati monopolizzati e la cosa brutta è che la gente è caduta in pieno in questa sottospecie di mondo dove non importa più chi sei ma importa ciò che vuoi far vedere di te. Ripensandoci, però, ognuno di noi può dire di non aver mai sfogliato distrattamente la pagina di un giornale che parla di bombe, guerre e povertà, per soffermarsi invece a leggere delle vicende amorose di calciatori o veline? E allora questa non è una realtà che riguarda pochi idioti, ma che purtroppo riguarda ognuno di noi da vicino, perchè ognuno di noi è stato vittima di questa trappola mediatica stupida e superficiale. Gaia Gigante |
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