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24 aprile 2006

80mila persone in marcia di solidarietà per ricordare Joe

BELGIO, UCCISO A 17 ANNI PER L'IPOD

Si temono strumentalizzazioni ed episodi di razzismo
poichè gli assassini, non ancora arrestati, sono nordafricani

BRUXELLES (Belgio) - Erano 80mila le persone giunte ieri da tutto il Belgio per la marcia di solidarietà per i genitori di Joe Van Holsbeeck, 17enne ucciso dieci giorni fa da due ragazzi che volevano rubargli l'ipod. Il 12 aprile Joe si trovava nella grande stazione del centro, Gare Centrale di Bruxelles, quando è stato aggredito e, in seguito ad un tentativo di difesa, accoltellato.

MARCIA DI SOLIDARIETÀ - Il Paese si è stretto intorno alla famiglia, con una silenziosa marcia di solidarietà, come dieci anni fa, quando 300mila persone sfilarono in memoria delle vittime del pedofilo Dutroux. Questa volta, come ha sottolineato il padre di Joe, "la gente non è qui solo per noi, ma anche per chiedere che i giovani possano crescere in un clima di sicurezza". Partendo dal giardino botanico, la folla è passata davanti al luogo del delitto, dove si è vissuto il momento di maggior commozione, amplificata da una canzone di Georges Brassens.

"NO A STRUMENTALIZZAZIONI" - Come hanno chiesto i genitori del ragazzo, alla manifestazione non erano presenti leader politici: il timore, fondato, è la strumentalizzazione della morte di Joe. Gli assassini infatti non sono ancora stati arrestati, ma le immagini di una telecamera a circuito chiuso comparse sui giornali mostrano che si tratta di nordafricani. Si teme quindi che nel Paese possano scatenarsi episodi di intolleranza contro le comunità di extracomunitari. Tra i tantissimi messaggi che sono arrivati al blog dedicato a Joe ci sono frasi che incitano all'odio, alla violenza e al razzismo. Gruppi xenofobi avevano organizzato una manifestazione per sabato, ma il sindaco non ha dato loro l'autorizzazione. Secondo il premier belga Guy Verhofstadt i parenti di Joe e tutti i belgi hanno reso omaggio alla morte del ragazzo con dignità. I leader islamici, che non hanno partecipato alla manifestazione per rispettare la volontà apolitica del genitori, hanno invitato i fedeli a partecipare alla marcia, pur essendo consapevoli dei rischi.

Simone Storti

 
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