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24 gennaio  2006

I LONGOBARDI (568 - 774)

568: arrivo in Italia

774: parte settentrionale dei Longobardi sconfitta da Carlo Magno.

Fonti

  • Gregorio Magno (vescovo di Roma, poiché la figura del Papa come la intendiamo oggi non esisteva ancora) difese Roma dai Longobardi e scrisse le “Epistulae”, lettere in cui descrive appunto la sua attenzione alla difesa della città. Nacque nel 535, divenne vescovo di Roma nel 590 e morì nel 604.

  • Editto di Rotari (uno dei sovrani longobardi) del 643.

  • Paolo Diacono, longobardo, scrisse “Historia Longobardorum” tra il 720 e il 729. Scrisse la storia dei Longobardi nel momento della sua conclusione, ricostruendone l’inizio tramite fonti che a noi non sono pervenute. Era un monaco benedettino, si trasferì in seguito nel regno dei Franchi di Carlo Magno, dove divenne un maestro.

I Longobardi furono il primo popolo arrivato in Italia senza averci mai avuto contatti. Appena arrivati distrussero tutto ciò che faceva parte del passato per impadronirsi di questa terra in modo aggressivo. Erano un popolo nomade che viveva di allevamento e vennero in Italia alla ricerca di nuovi pascoli. Scesero guidati dal re Alboino, che varcò le alpi nel 568 dal Friuli. All’inizio non avevano un’unità politica, ma erano divisi in fare, ovvero gruppi di famiglie. Il termine deriva forse dal tedesco faren “marciare” e potrebbe indicare il gruppo familiare in marcia guidato da un capo famiglia. Non si unirono mai se non in caso di difficoltà e si diffusero a macchia di leopardo.

 
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