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14 febbraio  2006

I FRANCHI

Fonti:

  • Gregorio di Tour: vescovo di Tour, vissuto nel VI secolo, scrisse Historia Francorum in latino volgare.

  • Eginardo: scrisse “Vita Karoli”, la vita di Carlo Magno, a partire dalla crisi della dinastia Merovingia (re Childerico).

  • Capitolari: testi giuridici.

  • Annales: scritti dai monaci, documenti interessanti per lo studio della storia del Franchi.

Nel 435 i Franchi diventarono foederati dei Romani nella zona più settentrionale della Francia, sopra i Burgundi.

Clodoveo. Clodoveo, uno dei più importanti re merovingi (da Meroveo, antenato), ebbe buone capacità belliche e seppe riunire le varie tribù. Alla fine del V secolo si convertì (e conseguentemente convertì anche tutto il suo popolo) al cristianesimo. Inizialmente ariano, presto si avvicinò al cattolicesimo. Morì nel 511.

La successione a Clodoveo. Alla morte di Clodoveo il regno venne diviso, come era uso tra i barbari, tra i quattro figli:

  • Austrasia: regione nord orientale

  • Neustria: regione nord occidentale

  • Burgundia: regione sud orientale, ex regno dei Burgundi

  • Aquitania: regione sud occidentale

All’interno vi erano numerose altre divisioni, a causa della presenza di ex generali romani, dotati di ricchezze e di un seguito di uomini, di aristocratici di tradizione romana e di capi franchi che avevano molto potere sulle tribù. Inoltre c’erano i monasteri, centri di potere e di riferimento per la popolazione, oltre che di crescita economica e culturale (trascrizione opere antiche).

I figli di Clodoveo lottarono tra loro ed ebbe il sopravvento l’Austrasia.

I “re fannulloni”. I re Merovingi sono detti “re fannulloni”, perché si divertivano e si occupavano poco di politica, affidata ai maestri di palazzo. L’Austrasia infatti prevalse grazie al maestro di palazzo Pipino di Heristal, nella battaglia di S. Quintino del 687, in cui fu sconfitta la Neustria.

L’Aquitania ebbe invece per molto tempo una storia a sé.

Pipino e Carlo Martello. Pipino ebbe un figlio, Carlo Martello, che salì al potere, dando origine alla dinastia carolingia, e vinse a Poitiers.

Pipino e Carlo Martello erano grandi proprietari terrieri e, soprattutto Carlo Martello, creò una rete di relazioni molto importante, tessendo legami con i cavalieri che accettavano di seguirlo in cambio di terre. Erano gli stessi cavalieri che portarono in occidente l’uso della staffa.

Si trattava di un rapporto vassallatico-feudale o vassallatico-beneficiario, ovvero un legame personale tra il padrone delle terre (il re) e i cavalieri che, ottenendo la terra, gli concedeva la fedeltà personale.

Pipino il Breve. Il figlio di Carlo Martello fu Pipino il Breve, che per primo rese saldo il rapporto con la Chiesa. Il Papa aveva infatti più volte chiesto aiuto ai Franchi a causa della minaccia longobarda e poiché era stato abbandonato dai Bizantini. Nel 754 il Papa consacrò il regno di Pipino, che comprendeva tre delle quattro parti in cui era stato diviso il regno alla morte di Clodoveo (l’Aquitania rimase indipendente). Pipino scese in Italia due volte, nel 754 e nel 756, per difendere fisicamente il Papa da Longobardi e Bizantini. In queste occasioni venne conquistato l’esarcato di Ravenna, donato al Papa. Pipino il Breve morì nel 768 e il regno fu ereditato dai figli Carlo (il futuro Carlo Magno) e Carlomanno, che morì nel 771, quando tutto il regno venne unificato sotto Carlo.

 
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