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29 ottobre 2004

L'ARCHEOLOGIA

  • è una scienza;

  • studia il passato attraverso la cultura materiale;

  • studia l’evoluzione delle civiltà;

  • oltre a studiare i grandi eventi, studia la quotidianità;

  • utilizza anche fonti scritte;

  • lo scavo è solo l’ultima tappa, dietro alla quale c’è un grande lavoro di preparazione e di ricerca del luogo;

  • “contesto”, interpretare i reperti;

  • archeologo: uomo che fa da tramite tra passato e presente.

20-30 anni fa l’archeologia non era una scienza autonoma ed era funzionale alla storia dell’arte, non per conoscere la cultura antica, ma per cercare le opere d’arte antiche.

L’archeologo deve intendersi di storia dell’arte e di lingue. La sua equipe è formata da collaboratori che sono esperti in numismatica, paleontologia, chimica, geologia… e lo aiutano a interpretare i reperti.

Come si individua un sito archeologico:

  • Casualità. Durante lavori di scavo per costruzioni vengono trovati dei resti. Viene chiamata la Sovrintendenza ai beni archeologici, che blocca i lavori per qualche tempo. Tuttavia non viene raccolto tutto. I selciati, ad esempio, vengono lasciati sotto la costruzione, ma negli studi archeologici di quella regione si tiene conto che lì c’era una strada.

  • Indicazioni da antichi scritti. Ci sono le opere di alcuni autori che sono particolarmente utili agli archeologi:

    • o Pausania. Autore greco del II secolo d.C., scrisse “Periegesi della Grecia” (viaggio intorno alla Grecia). È il racconto di un viaggio in Grecia con descrizione dei luoghi più importanti e delle opere d’arte.

    • o Plinio il Vecchio. Scrittore latino del I secolo d.C. (morto nel 79 d.C. nell’eruzione del vulcano a Pompei). Scrisse “Naturalis Historia”. L’intenzione era quella di descrivere la storia naturale e l’arte (scultura, pittura). Descrive anche i luoghi.
  • Toponimi. Sono le indicazioni derivate dai nomi dei luoghi:
    • “Ospitaletto”, “Ospitale”, “Bettola”: luoghi di sosta su strade romane o medievali;
    • “Sesto”, “Settimo”…: sei, sette… miglia dal foro della città più vicina (“Sesto san Giovanni”: sei miglia dal foro di Milano);
    • “Fara”: origine longobarda;
    • “-ago”: origine celtica;
    • “-ano” con nomi di persone: luoghi appartenenti a famiglie romane;
    • “Tarquinia”: origine etrusca.

L’archeologo deduce informazioni da tutti gli oggetti e da tutto quello che trova. Inoltre sono importanti i contributi di altri esperti:

  • Geologi. Danno indicazioni su come l’uomo ha modificato il terreno.

  • Botanici. Individua le specie vegetali del passato e ricava informazioni sulla coltivazione e sul commercio dei prodotti.

  • Zoologi. Analizzando le ossa di animali ritrovate possono risalire a quali animali (domestici o da cortile) vivevano nei villaggi. Parte del lavoro è svolto sul posto, ma parte deve essere svolta in laboratorio.

 
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