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14 dicembre 2005

vedi pag. 40

LA SUCCESSIONE A COSTANTINO

Al termine dell’impero di Costantino si manifestarono le conseguenze di quanto era accaduto mentre lui era al potere.

  • Editto di Milano: il Cristianesimo si diffuse capillarmente per tutto l’Impero anche grazie alla rete stradale.

  • Concilio di Nicea: Costantino, a cui spettava solo il potere politico, aveva partecipato alle decisioni sull’eresia ariana, inaugurando una tendenza che si sarebbe manifestata per tutta la storia occidentale, mischiano politica e religione.

  • Fondazione di Costantinopoli: la città, sorta dove c’era Bisanzio, comportò una divisione netta tra oriente e occidente e fu costruita con un grande dispiego di mezzi per superare Roma. Divenne un centro politico e culturale di lingua greca.

A partire dall’Impero di Diocleziano la capitale dell’Impero d’Occidente era stata Milano, spostata nel 404 a Ravenna che era considerata più difendibile e che inoltre era un luogo di contatto con Costantinopoli grazie al porto. Quando morì, Costantino lasciò tre figli, ad ognuno dei quali sarebbe dovuta spettare una parte dell’Impero. Tuttavia sopravvisse soltanto Costanzo II, che mantenne unito l’impero e si stabilì ad Oriente. Affidò però l’Oriente ad un cugino, Giuliano, soldato e filosofo, che era stato battezzato come tutta la famiglia di Costantino. Alla morte di Costanzo II, però, Giuliano venne acclamato imperatore per mancanza di altri aspiranti e varò una riforma, che non riuscì a portare a termine perché morì solo due anni dopo: ridare vigore alla religione pagana. Fu però ostacolato dai Cristiani e ci fu quindi un nuovo periodo di persecuzioni. Fu soprannominato “Apostata” (rinnegato). Morì in battaglia ucciso da una freccia, forse proveniente dallo stesso esercito romano.

L’imperatore Valentiniano è invece ricordato perché sotto di lui l’esercito romano subì nel 378 la sconfitta campale di Adrianopoli. In precedenza i Visigoti avevano avuto il permesso di abitare alcune terre dell’Impero, senza cittadinanza ma con l’obbligo di pagare le imposte e di aiutare nella difesa dei confini (hospitalitas). Tuttavia l’aumento della pressione su di loro da parte dei Romani li spinse ad armarsi e a puntare su Costantinopoli. L’imperatore pensava di riuscire a fermarli facilmente, ma non fu così ed ebbe quindi luogo la battaglia di Adrianopoli, nella quale morì anche Valentiniano, che fu paragonata da Ammiano Marcellino a quella di Canne.

 
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