Ultimissime     

 

13 gennaio  2006

vedi pag. 46

TEODORICO

Teodorico era il re ostrogoto inviato dall’imperatore Zenone per riconquistare l’Italia e combatté contro Odoacre tra il 489 e il 493.

Le fonti che abbiamo a disposizione su questo periodo sono:

  • Cassiodoro. Era uno storico di tradizione romana chiamato alla corte di Teodorico, che si era circondato di esponenti della cultura romana, tra cui anche il filosofo Boezio e l’oratore Simmaco, entrambi infine ritenuti complici di tradimento e condannati a mrote. Cassiodoro scrisse “Historia Gotica”, che è purtroppo andata persa, ma è stata ricostruita poiché è una delle fonti dell’opera di Jordanes, storico goto di cui ci sono pervenuti alcuni scritti. Di Cassiodoro ci sono giunte delle lettere (era uno storico ma anche un uomo politico) raccolte nelle “Variae”. Ci racconta del sogno di Teodorico, che voleva creare una convivenza tra Romani e Barbari. Tuttavia le differenze non erano solo etniche, ma anche religioso (i Barbari erano ariani, i Romani cattolici) e verso la fine della sua vita questa diversità fu causa di alcune difficoltà, in quanto i cattolici mal tolleravano un re ariano, nonostante Teodorico permettesse tutti i culti.

  • Procopio di Cesarea. Seguì la spedizione di Belisario, generale mandato dall’imperatore Giustiniano per riunificate le due parti dell’Impero. Belisario pose fine al regno dei Vandali e anche a quello degli Ostrogoti in Italia. Procopio scrisse una storia delle guerre, in cui tratta anche la guerra gotica e ne spiega le ragioni. La guerra gotica durò 535 al 553 e scoppiò dopo la morte di Teodorico (avvenuta nel 526) per le incomprensioni tra i successori.

Nella civiltà barbara ci sono anche delle premesse per il sistema feudale che si svilupperà nel medioevo. I Barbari avevano una concezione diversa del diritto e del potere. Le terre non erano statali, ma erano considerate proprietà del re, alla cui morte erano divise tra i successori. Inoltre i Barbari erano affascinati dall’organizzazione burocratica romana, ma per loro era troppo complicata. Così i re barbari non contavano sulla burocrazia, bensì su rapporti di fedeltà dei comites (compagni) a cui affidavano parte del territorio.

 
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