17 gennaio 2006 DALL'IMPERO ROMANO D'ORIENTE L’Impero Bizantino inizia alla morte di Teodosio, quando l’Impero venne diviso per non essere più riunificato. La parte orientale dell’Impero da questo momento ebbe una storia molto differente da quella occidentale. Era infatti la parte più ricca, in quanto i ricchi dell’Impero occidentale avevano spostato le loro ricchezze in oriente, dove pensavano fossero più al sicuro. Nei confronti dei Barbari, l’Impero d’Oriente aveva adottato due misure:
Verso la fine del V secolo, l’imperatore Zenone aveva inviato il re ostrogoto Teodorico contro Odoacre, anche per allontanare questa popolazione barbara dando loro un compito utile anche per l’Impero. Durante il V secolo l’Impero Romano d’Oriente era stato inoltre teatro di lunghe discussioni teologiche. L’Impero Bizantino è considerato dagli storici di religione cristiana, di cultura greca e di organizzazione romana. Per quanto riguarda le questioni teologiche bisogna tenere presente la tradizione culturale greca. Il dibattito che si creò non fu quindi solo teologico, ma anche filosofico, proprio per la cultura greca dell’Impero. Il centro del dibattito era la figura di Cristo. Il dibattito su questo argomento era già iniziato quando il Concilio di Nicea del 325 aveva condannato l’arianesimo come eresia, anche se poi questa dottrina si era mantenuta tra la popolazioni barbare. Un personaggio importante di questo dibattito fu Nestorio, il patriarca (vescovo) di Costantinopoli. Il patriarca corrisponde al Papa Romano ed era nominato dall’Imperatore d’Oriente, unendo così potere politico e religioso. Quest’intromissione dell’Imperatore nelle questioni religiose e del Papa (o del patriarca) nelle questioni politiche è detta cesaropapismo. Da Nestorio prende il nome la dottrina nestoriana, ovvero la credenza che in Gesù convivessero la natura umana e quella divina divise in due persone. La Chiesa di Alessandria non la considerava valida, sostenendo invece che le due nature di Cristo convivessero nello stesso corpo. Alla fine prevalse la teoria di Alessandria, sostenuta dalla Chiesa Occidentale. Per questo alla fine del V secolo ci fu uno scisma tra le Chiese d’Oriente, ricomposto solo all’inizio del VI secolo. La terza eresia che fu al centro del dibattito teologico è quella monofisita, che credeva solo nella natura divina di Cristo. Durante questo dibattito, quando un concilio sanciva la validità di una dottrina le altre venivano perseguitate. La dottrina giusta era dichiarata ortodossa (da ορθη δοξα = opinione giusta): anche la chiesa cattolica era “ortodossa” fino allo scisma tra Chiesa Romana e Chiesa Ortodossa. Tutte le eresie erano condannate nei Concili, assemblee di tutti i vescovi.
Il successore dell’imperatore Zenone fu Anastasio, un uomo lungimirante che approvò numerose riforme per risparmiare ed evitare sprechi. Grazie a lui l’Impero Bizantino divenne ancora più forte e ricco, con una grande ripresa economica. Nello stesso periodo l’Occidente veniva invece devastato dai Barbari. Inoltre fu costruita una flotta, l’unica ufficiale di tutto il Mediterraneo. Anastasio lasciò quindi un Impero molto stabile a Giustiniano, che divenne imperatore nel 527. Giustiniano affidò al giurista Treboniano la redazione del “corpus iuris civilis”, un testo che raccoglieva tutta la legislazione creata dai Romani e che divenne un testo valido da applicare a tutto l’Impero. Inoltre cercò di mantenere buoni rapporti con il Vescovo di Roma e sostenne l’ortodossia la punto di perseguire gli ultimi avanzi di paganesimo e di chiudere l’Accademia. Fu quindi un sovrano assoluto e repressivo. Per quanto riguarda la politica estera, cercò di ricostruire l’Impero romano. Pagò quindi i Persiani per non farli attaccare l’Impero mentre l’esercito cercava di riconquistare i territori occidentali. Il regno dei Vandali (nel nord Africa) cedette e fu conquistato. Giustiniano non riuscì invece a riconquistare la Spagna, mentre in Italia combatté la guerra greco-gotica (535-553), che fu molto dispendiosa, al termine della quale la penisola venne conquistata. Nel 554 con la “Prammatica Sanzione” Giustiniano dichiarò l’Italia una provincia dell’Impero, controllata dall’esarca di Ravenna. |
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