2-8 gennaio 2006 LUNEDÌ 2 GENNAIO 2006 GERMANIA: CROLLA PALAGHIACCIO, 15 MORTI BAD REICHENHALL (Germania) - A Bad Reichenhall è crollato il tetto di un palazzetto del ghiaccio. Il crollo è stato provocato dall'eccessivo peso della neve. All'interno dell'edificio al momento del cedimento si trovava una cinquantina di persone. Dopo alcuni giorni di ricerche, rese difficoltose dalla neve che ha continuato a scendere e dal pericolo di nuovi crolli, i soccorritori hanno trovato 15 cadaveri tra le macerie. Molte le persone rimaste ferite. Subito dopo il crollo sono cominciate le polemiche per la sicurezza dello stadio. Infatti poco prima della tragedia l'allenamento della squadra di hockey era stato rinviato dal comune a causa del pericolo di crollo del tetto del palaghiaccio. Tuttavia l'edificio era stato regolarmente aperto al pubblico, come accadeva sempre quando non si allenavano gli atleti. Secondo la TV di Stato ARD nella struttura c'erano numerose crepe, mentre le nevicate degli ultimi giorni avevano provocato infiltrazioni nelle parti in legno dell'edificio, in parte fradicio. Ma Wolfgang Heitmeier, il sindaco del paese, si difende assicurando che le misurazioni effettuate la mattina prima della tragedia per verificare la resistenza del tetto al peso della neve erano "certamente al di sotto del livello di guardia" e che quindi non c'era alcun motivo per ricorrere alla chiusura dello stadio.
MARTEDÌ 3 GENNAIO 2006 FRANCA CIAMPI: "GENTE DEL SUD PIÙ BUONA" NAPOLI - "La gente del sud è più buona e più Intelligente. Ricordo il mio primo viaggio con mio padre che, da Reggio Emilia, mi portò a Roma, Napoli e Bari. Da allora c'è questo grande feeling con Napoli". Sono le parole della signora Franca Ciampi all'entrata del Museo San Martino di Napoli. Insieme al marito Carlo Azeglio Ciampi la signora Franca ha trascorso qualche giorno di vacanza in Campania e ha approfittato della chiacchierata con i giornalisti per elogiare le persone del Sud. Il leghista Roberto Calderoli, ministro per le Riforme, ha dichiarato in una nota: "Mi spiace, ma di fronte alla frase attribuita e virgolettata alla signora Ciampi, ovvero 'La gente del Sud è più buona e intelligente', l'unica cosa che mi avrebbe soddisfatto sarebbe stata una smentita, completa ed esauriente, riferita non tanto agli aggettivi utilizzati, buono o intelligente, quanto all'avverbio comparativo di maggioranza, ovvero quel 'più' che presuppone la comparazione con chi ne ha di meno". "Non sto parlando come ministro - continua Calderoli - sto parlando come uomo del Nord e come tale mi sento offeso, come dovrebbero esserlo i due terzi della popolazione italiana, compresa la gente del Centro, visto che anche loro non rientrano tra i più"
MERCOLEDÌ 4 GENNAIO 2006 USA, TRAGEDIA IN MINIERA TALLMANSVILLE (West Virginia) - Dodici dei tredici minatori che erano rimasti intrappolati da lunedì in una miniera statunitense in seguito ad un'esplosione sono morti. Lo hanno reso noto i familiari delle vittime, ma la notizia è stata confermata anche dall'azienda proprietaria della miniera. Inizialmente era stato comunicato che solo uno dei tredici minatori era morto, mentre gli altri dodici erano stati ritrovati vivi. Ma alla gioia di coloro che pensavano di aver ritrovato i loro cari si è sostituita la rabbia e la rassegnazione di chi ha scoperto che invece i propri cari non ci sono più. Infatti solo uno dei minatori è stato estratto salvo. La falsa notizia si sarebbe diffusa perchè alcune persone avrebbero intercettato le comunicazioni tra il centro di coordinamento dei soccorsi e i soccorritori sul posto, che avevano detto di aver trovato i minatori e di star controllando le loro condizioni. I familiari delle vittime, che si erano radunati nella chiesta battista di Sago per una messa di ringraziamento, dopo essere venuti a conoscenza della verità hanno accusato le autorità di aver mentito. I minatori sarebbero sopravvissuti molte ore prima di morire, poiché indossavano dei respiratori. Avevano costruito anche una barricata di fortuna per evitare molti crolli. Sapendo che sarebbero morti senza dolore, con un sonno da cui non ci si risveglia più, hanno lasciato dei biglietti per i loro cari, rassicurandoli di non aver sofferto.
GIOVEDÌ 5 GENNAIO 2006 PENSIONATA SENZA "MINIMA" FA CAUSA A BERLUSCONI ROMA - Una pensionata di 78 anni residente a San Cesareo (provincia di Roma) ha intentato causa al premier Silvio Berlusconi poiché la sua pensione non è aumentata ai 516 euro promessi dal presidente del Consiglio, ma anzi è diminuita. Berlusconi è stato invitato a comparire in giudizio davanti al giudice di pace il 28 febbraio. Lo hanno comunicato l'Italia dei Valori, il movimento di Antonio di Pietro, e la Lista dei Consumatori, che si presenteranno insieme alle prossime elezioni. Di Pietro e Carlo Rienzi, portavoce della Lista consumatori, spiegheranno "tutti i dettagli dell'iniziativa legale e le ragioni giuridiche" dell'iniziativa che "presto sarà estesa a tutta Italia". Di Pietro ha aggiunto che sono stati citati come testimoni il ministro Maroni e il giornalista Bruno Vespa.
VENERDÌ 6 GENNAIO 2006 YEMEN, LIBERATI GLI ITALIANI RAPITI SANA'A (Yemen) - Si è conclusa felicemente la brutta avventura dei turisti italiani rapiti nello Yemen il giorno di Capodanno. Durante la liberazione degli ostaggi non c'è stato alcun blitz: i rapitori hanno ceduto e hanno deciso di rimettere in libertà i prigionieri. Tutti i rapitori sono stati arrestati, alcuni mentre tentavano di fuggire. Ora rischiano la pena capitale, anche se gli ex-ostaggi chiedono che non vengano condannati a morte. Nel pomeriggio di giovedì si era temuto per la loro sorte, dopo la notizia di uno scontro a fuoco tra i rapitori e le forze di sicurezza che circondavano il rifugio della banda. Gli ostaggi liberati hanno confermato la sparatoria avvenuta giovedì vicino al luogo dove erano tenuti prigionieri. "Lo Yemen è un paese splendido, con persone splendide. Per cui forse magari aspetteremo un po' ma sicuramente ci torneremo". Lo ha detto, in un'intervista trasmessa dal Tg3, Camilla Ramigni uno dei cinque ostaggi liberati.
SABATO 7 GENNAIO 2006 GUASTO A UN TRENO BLOCCA LA LINEA ADRIATICA ANCONA - Un guasto al carrello dell'Intercity-notte Lecce-Milano, avvenuto vicino a Loreto, ha costretto il treno a tornare indietro fino a Porto Recanati e ha provocato ritardi e disagi lungo tutta la linea adriatica. Intorno alle 3.40 il macchinista del convoglio si è accorto che un carrello traballava nell'affrontare gli scambi, così ha arrestato il treno; le prime due carrozze sono state eliminate facendo spostare tutti i passeggeri sulle restanti e il treno è tornato a Porto Recanati, dove si sono fermati anche altri treni che avrebbero dovuto percorrere la stessa linea. Altri convogli sono stati dirottati sulla linea Orte-Falconara o sostituiti con 15 autocorriere. Non si sarebbero nemmeno accorti del guasto i passeggeri, che però si lamentano per la mancata assistenza. "Siamo un migliaio di persone - protesta uno dei passeggeri - fra cui famiglie con bambini, e da stanotte ancora non si è visto nessuno". "Siamo fermi al freddo nel piazzale di una stazione - aggiunge -; in più di cinque ore è arrivata solo una pattuglia dei carabinieri". Circa 1.500 persone sono rimaste per ore nella stazione Civitanova Marche, indirettamente interessata dal guasto dell'Intercity che ha provocato problemi a catena anche per altri treni. I passeggeri, tra cui molte famiglie con bambini, protestano stanchi senza sapere come potranno proseguire il viaggio. Disagi dovuti al guasto dell'Intercity si sono registrati lungo la linea Adriatica anche nella giornata di domenica.
DOMENICA 8 GENNAIO 2006 ALì AGCA SARÀ LIBERO LA PROSSIMA SETTIMANA ANKARA (Turchia) - Un tribunale turco ha autorizzato la scarcerazione di Alì Agca, il terrorista che nel 1981 cercò di assassinare papa Giovanni Paolo II in piazza San Pietro. L'uomo ha finito di scontare la pena in un carcere di massima sicurezza di Istanbul dopo l'estradizione dall'Italia e dovrebbe essere rilasciato la prossima settimana. Agca era stato condannato all'ergastolo da un tribunale turco nel 2000 per rapina a mano armata in una banca e per l'omicidio del giornalista turco Abdi Ipekci nel 1979, dopo essere stato estradato dall'Italia dove era stato graziato dopo aver scontato 19 anni di reclusione per l'attentato al papa. Alla liberazione di Agca ha contribuito anche la sua buona condotta. Sulla sua liberazione il Vaticano "si rimette alle decisioni dei tribunali. "La Santa Sede - ha detto Joaquin Navarro-Valls, direttore della sala stampa vaticana - ha appresso soltanto dalle agenzie di stampa la notizia dell'eventuale possibile scarcerazione di Ali Agca. La Santa Sede, di fonte ad un problema di natura giudiziaria si rimette alle decisioni dei tribunali coinvolti in questa vicenda". "Giovanni Paolo II perdonò il suo attentatore Ali Agca già molto tempo fa. Ora dal cielo prega per lui e anche io lo faccio", ha invece commentato il segretario personale di Wojtyla monsignor Stanislao Dziwisz, ora arcivescovo di Cracovia. Ferdinando Imposimato, giudice istruttore della Procura di Roma, già senatore e deputato membro della Commissione antimafia, oltre ad essere presidente onorario aggiunto della Suprema Corte di cassazione, ha invece detto che "Ali Agca è in pericolo. E molto probabile che una volta lasciato il carcere qualcuno possa attentare alla sua vita. Perché? Per tutto quello che sa, di cui è a conoscenza e che in questi anni ha mantenuto segreto". Imposimato ha seguito il caso dall'attentato a Giovanni Paolo II e oggi auspica cha la testimonianza di Alì Agca possa portare anche alla verità sulla scomparsa di Emanuela Orlandi.
Simone Storti |
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